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[Retroletteratura] Cole Perriman - Terminal Game


penguin86

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Ciao ragazzi, vi parlo di un libro che ho appena finito di leggere. Nel titolo ho scritto "Retroletteratura" perché si tratta di un libro pubblicato nel 1994, quando l'informatica esulava da molte applicazioni che oggi ci sembrano scontate.

 

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Terminal game è un affascinante triller poliziesco a sfondo informatico, descrive bene le paure della gente in un sistema informatico sempre più radicato e che rende sempre più dipendenti. Strani omicidi si susseguono in diverse città, unificati da un solo particolare: tutti questi prima di avvenire sono stati rappresentati in un sistema informatico chiamato Insomniamania (qualcosa di molto simile a Second Life, ma dedicato solo ai "ricconi" che volevano vivere una vita underground di notte). Marianne, amica di una delle vittime (Renèe), aiuta la polizia nelle indagini, che porteranno ad un lieto fine, ma a costo di aluni colpi di scena, purtroppo in qualche caso un po' prevedibili.

Il libro scorre bene, ma quello che stupisce è la lungimiranza degli autori (eh sì, Cole Perriman è l'acronimo di Wim Coleman e Pat Perrin, in perfetto stile informatico). In un'epoca in cui la potenza di calcolo era abbastanza limitata e le applicazioni multimediali cominciavano solo a farsi largo, gli autori hanno immaginato con una precisione disarmante quello che sarebbe stato Internet oggi. Insomniamania è una parafrasi di Second Life, e l'approccio della gente è simile a quanto succede attualmente (sentiamo spesso parlare di "dipendenza"...). Addirittura nel libro la realtà "virtuale" della rete si fonde il alcuni momenti con quella reale, portando la protagonista ad uno stato di allucinazione un po' raccpricciante agli occhi del lettore.

Le macchine che compaiono durante la storia non sono mai identificate con precisione, ma dalla descrizione credo siano per lo più Apple (dell'era 68k molto probabilmente), fatta esclusione delle workstation presenti nel centro di Insomniamania.

Simpatico il riferimento al retrocomputing nella scena di un nerdissimo programmatore di Insomniamania che colleziona virus in computer gia allora obsoleti.

 

In definitiva: è un bel libro, purtroppo in alcuni momenti finisce per essere leggermente prevedibile, ma non annoia e scorre fluido. Varrebbe la pena di leggerlo anche solo per riflettere su come nella prima metà degli anni 90 si vedeva l'informatica e di quanto rapidamente si è evoluta questa concezione (insieme all'informatica stessa).

 

Non so darvi indicazioni sul prezzo, l'ho trovato in un mercatino dell'usato a 4 euro.

Cole Perriman - Terminal game (edizioni Mondadori)

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