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Amarok: il fiore all'occhiello dei player per Linux Nella giungla dei molti player audio per Linux, uno si distingue. Stiamo parlando di Amarok, il player di KDE. Si appoggia di default sul motore di riproduzione Xine, uno dei più amati dagli utenti del pinguino, ed è fornito in quasi tutte le distribuzioni basate su KDE. Il player del draghetto (questo il simpatico simbolo di KDE), si distingue non solo per l'ottima stabilità, affidabilità, ed aspetto grafico, ma anche per la ricchezza di funzioni, la semplicità d'uso e la flessibilità. Infatti, al fianco di configurazioni classiche ma utili come la possibilità di staccare la finestra del lettore da quella della playlist e di cambiare gli effetti grafici mostrati, appaiono funzioni interessanti, come la possibilità di creare la "collezione" ovvero di organizzare i propri file, ovunque si trovino, in una sola comoda lista che potremo ordinare per artista, album, genere etc.. Ma non è finita: la creazione della collezione permetterà ad Amarok di calcolare delle statistiche sui nostri gusti in base della frequenza con cui riascoltiamo un tale brano o autore, mostrandocela poi all'avvio insieme ad altre informazioni come la data dell'ultimo ascolto di un tale brano, quella del primo etc... Inoltre avremo a disposizione altre utili funzioni. Eccone alcune: al momento della creazione della collezione (o dell'aggiunta di un nuovo brano), Amarok si preoccuperà di scaricare automaticamente da Amazon le copertine dei cd, e i testi delle nostre canzoni per poi mostrarceli al momento della riproduzione. Utile anche il tab che permette di vedere, nella stessa finestra della collezione, le informazioni (tratte da Wikipedia) sull'autore, ovviamente nella nostra lingua preferita. Insomma, un buon software (tralaltro gratuito) che può portare alto il nome del pinguino, corredato di funzioni che stentiamo a trovare sugli equivalenti sotto Windows; il tutto senza dimenticare la filosofia di stabilità, accessibilità e libertà di Linux. Daniele V. (penguin86)