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Wild Hearts: La recensione - I ferri del mestiere

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I ferri del mestiere

Kemono a parte, l’altro aspetto del gameplay riguarda l’utilizzo di uno degli otto diversi tipi di armi. Questi equipaggiamenti mortali vanno da un'agile katana ad una pesante mazza, fino ad un robusto cannone portatile, ognuno con le proprie abilità e peculiarità di move-set ed utilizzo- Ad esempio, attaccando ed eseguendo combo con la katana, si riempie un indicatore che, quando è pieno, consente di attivare la modalità Unbound, trasformando la spada in una frusta affilata che infligge danni aggiuntivi per un breve periodo di tempo. Ancora, il bastone Karakuri può mutare in cinque diverse forme: un bastone, un'arma ad asta, uno shuriken, doppie lame e la lama juggernaut; mentre il Bladed Wagasa è un ombrello con un'enfasi sui contrattacchi e le mosse aeree.

La maggior parte di queste armi è piuttosto basica, seppur efficaci e potenziabili, ma qualsiasi mancanza di profondità è alleviata dal modo in cui interagiscono e si combinano con i vari Karakuri. La mancanza di mobilità del lento e goffo Nodachi non è un grosso problema quando puoi usare delle molle per girare rapidamente attorno a un Kemono; lo stesso vale per le casse e gli alianti che ci danno ampie opportunità di scatenare i potenti attacchi in salto della katana. Il Karakuri finisce per essere un'estensione di ogni arma, offrendo offesa, difesa e mobilità aggiuntive. Anche creare la versione iniziale di ogni tipo di arma è relativamente semplice ed economico e c'è un'area di addestramento che spiega come eseguire ogni attacco e mossa speciale. Wild Hearts rende facile e spinge a sperimentare, imparare e decidere quale strumento di uccisione è più indicato per ogni tipo di giocatore.  Qualunque arma tu sceglieremo, l'azione di Wild Hearts sarà bilanciata ed elettrizzante. C'è un palpabile senso di peso dietro ogni oscillazione dell'arma e dovremo considerare il fattore “tempismo” quando attacchiamo, in modo da non essere bloccati in un'animazione e riuscire a rotolare fuori dal pericolo. Eliminare le parti dei mostri è sempre gratificante e la buona colonna sonora trasmette un senso di meraviglia e terrore in egual misura, evocando spesso il classico cinema giapponese con il suo uso di strumenti tradizionali che contribuisce alla natura epica di ogni battaglia. C'è anche un sistema di lock-on che rende più facile prendere di mira specifiche parti del corpo, ma in questo caso la telecamera ha difficoltà a tenere il passo con l'azione, spesso inciampando con il pavimento o altri oggetti vicini.

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