Ciao Mondo 3!

Stanchi cercare il numerino associato al prodotto, spesso sbagliato, e di spingere pulsanti nei distributori automatici di cibo e bevande? Nel quasi 2013 i distributori di cibo e bevande risultano ancora piuttosto antiquati ed Intel cerca di spingere verso sistemi innovativi, più coinvolgenti per l'utente, e più facili da utilizzare.

 

 

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Di seguito il comunicato stampa rilasciato da Intel:

 

ASSAGO (MILANO), 12 dicembre 2012 – I distributori automatici sono un elemento di base nei centri commerciali e negli uffici e sono un modo diffuso e conveniente per acquistare uno snack. Nei confronti dei distributori automatici abbiamo tutti un rapporto di odio e amore. Anche se ne apprezziamo e sfruttiamola praticità, ci ritroviamo spesso frustrati dalle limitazioni che presentano. Troppe volte la scelta dei prodotti offerti è inadeguata, la macchina non dà resto o, ancora peggio, lo snack che abbiamo scelto rimane incastrato tra il vetro e il dispenser, mentre le nostre monete spariscono nel buco nero del distributore. Un recente sondaggio[1] commissionato da Intel in Europa, rivela queste e altre frustrazioni e delinea i desideri futuri dei consumatori per una maggiore “intelligenza e interattività” dei distributori automatici.

 

Fedeltà costante

I distributori automatici sono tuttora molto diffusi in Europa, con l'11% degli intervistati che li utilizza quotidianamente e un altro 30% una volta a settimana. Gli italiani sono gli utilizzatori più assidui, con il 33% che acquista un prodotto ogni giorno e un ulteriore 37% ogni settimana. Solitamente, queste transazioni si verificano più spesso negli shopping center (53%) e nelle stazioni di trasporti pubblici.

In oltre un terzo dei casi (36%), gli intervistati ammettono di utilizzare i distributori per acquistare tentazioni golose. Gli spagnoli sono i più propensi a questo tipo di acquisto, con il 65% che ammette di avere questa particolare abitudine.

Seccature e irritazioni

Nel complesso, l'88% degli intervistati ritiene i distributori automatici utili e pratici. Ciononostante, però, molti considerano queste macchine sia antiquate che, di tanto in tanto, frustranti. I principali reclami riguardano le opzioni limitate per il pagamento (49%), le macchine fuori servizio (48%) e una selezione limitata e invariata di prodotti (46%). La modalità di pagamento, in particolare, sembra suscitare il maggior numero di lamentele. Oltre la metà degli intervistati (52%) si adira quando i distributori accettano solo l'importo esatto di monete, il 49% si arrabbia quando il denaro viene rifiutato e il 44% segnala di aver perso soldi senza ricevere alcun prodotto.

Con la maggioranza degli intervistati che ammette di aver subito frustrazioni almeno una volta dall'esperienza di vending, non sorprende che alcuni perdano decisamente la pazienza. Il 15% ammette di aver dato colpi, scossoni o pedate al distributore automatico, mentre uno su dieci (10%) di aver urlato o imprecato. Un 34% di intervistati più calmi si lamenta con altri, mentre solo un quarto (26%) è disposto a presentare reclami a un responsabile. Curiosamente, i polacchi ricorrono alle imprecazioni il doppio delle volte rispetto ad altre nazionalità (20%), mentre i russi sono più propensi a condividere con altri la loro insoddisfazione (48%).

 

Soluzioni più intelligenti, social e innovative

Gli intervistati hanno un'idea molto chiara su quello che potrebbe migliorare la loro esperienza. Nell'elenco dei principali requisiti figurano la tecnologia touchscreen (73%), schermi ad alta definizione (59%) e interfacce utente più intuitive. Un quarto degli intervistati (25%) vorrebbe far funzionare la macchina con comandi vocali, mentre il 17% gradirebbe addirittura intrattenere una conversazione. Gli italiani sono i più propensi a gestire la macchina con i gesti (33%), rispetto alla media europea di appena il 17%.

Oltre all'interattività, i consumatori si aspettano anche che i distributori automatici del futuro offrano di più in termini di connettività. Si avverte una crescente esigenza di un'esperienza molto più personale e anche sociale. Circa due terzi degli intervistati (62%) vorrebbe ricevere sconti in cambio della fedeltà, il 39% è interessato a visualizzare il feedback e i consigli di altri consumatori, mentre il 30% vorrebbe memorizzare i propri articoli preferiti personali sulle macchine che utilizza regolarmente.

Oltre gli snack

Infine, i consumatori vorrebbero che i distributori automatici del futuro offrissero di più oltre a cibo e bevande. Più della metà degli intervistati (55%) vorrebbe avere a disposizione un servizio di ricarica del cellulare. Anche il Wi-Fi gratuito riscontra i favori di molti (54%), così come la possibilità di stampare da schede di memoria (50%). Più di un terzo degli intervistati (38%) vorrebbe effettuare pagamenti contactless con lo smartphone.

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Intel sta lavorando con i principali operatori di distributori automatici e i brand global più conosciuti al mondo con questo nuovo approccio al vending. Soluzioni come Kraft Foods DIJI-TASTE* e la vending machine intelligente per Coca-Cola dimostrano come il settore del vending stia attraversando una vera e propria rivoluzione.

Con i processori Intel® Core™ i retailer sono in grado di offrire supporti visivi innovativi e potenti performance di elaborazione. Intel® Audience Impression Metric Suite (Intel® AIM Suite) integrato nelle soluzioni di cartellonistica digitale dei distributori automatici fornisce funzionalità di riconoscimento del contesto e strumenti di misurazione, e Intel® Active Management Technology (Intel® AMT) consente agli operatori di vending di monitorare in tempo reale l’inventario, organizzare in modo proattivo il riassortimento e diagnosticare le operazioni di sistema. Con queste soluzioni, Intel si propone di abilitare esperienze di utilizzo dei distributori automatici più coinvolgenti e personalizzabili, andando incontro alle richieste dei consumatori.

 

[1] Informazioni sul sondaggio

Il sondaggio Smart Vending è basato su dati raccolti da Redshift Research, società indipendente di ricerca di mercato. Sono state utilizzate interviste online per raccogliere le risposte in undici Paesi, nell'area EMEA e negli USA, con un campione complessivo di 6.018 partecipanti. I Paesi europei coinvolti nel sondaggio sono Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Russia, Spagna, Svezia, Turchia, Regno Unito e Ucraina. Il lavoro è stato completato a ottobre 2012.

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