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Destinazione: Isola del Tesoro


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Lentamente le avventure grafiche stanno tornando sui personal computer incontrando di nuovo il favore del pubblico. Il merito del successo di questi giochi va a trame ben costruite che si svolgono in ambientazioni coinvolgenti, nonché a enigmi da affrontare che mettono alla prova il cervello del giocatore. La francese Kheops decide di seguire la strada aperta da giochi come The Moment of Silente e Scratches e si avventura in quel magico mondo dei pirati creato da Robert Luois Stevenson.

 

Il giovane Jim Hawkins sta crescendo, lavorando come pescatore nella sua isola poco distante da Tortuga Bay. Nella sua testa sono ancora vivi i ricordi di quella bellissima avventura vissuta assieme al comandante Long John Silver e ai suoi rozzi uomini. Purtroppo ogni cosa bella finisce e Jim passa i giorni pescando e cercando di andare avanti. Una mattina come tante, però, un pappagallo esausto cade nella sua camera. Il giovane decide di salvargli la vita e il pennuto per gratitudine gli narra la storia di una isola dei Carabi in cui il capitano Flint, suo ex padrone, ha nascosto il più grande tesoro su cui un pirata possa desiderare mettere le mani. Jim non ci pensa un secondo, recupera le sue cose e seguendo le istruzioni dategli dal pappagallo si imbarca in quella che potrebbe essere la sua più grande avventura, con la speranza che oltre il tesoro possa trovare di nuovo il suo vecchio amico Long John Silver.

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La Kheops ambienta questo suo Destinazione: Isola del Tesoro, nelle magnifiche e verdi isole caraibiche, facendo iniziare la storia esattamente dove finisce il racconto di Stevenson. Dopo il filmato introduttivo, infatti, il giocatore prende il comando di Jim appena sbarcato dalla sua nave, o di quello che ne resta visto che ha rischiato il naufragio, e inizia a esplorare l’isola dove potrebbe esserci il tesoro. La scelta effettuata da questa casa è quella delle avventure grafiche alla “Zork” o “Myst”. In pratica non si tratta di muovere un personaggio visto in terza persona sullo schermo, piuttosto tutto sarà visto in prima persona. Non ci si sposta liberamente ma su un fondale 2D ben realizzato si ha la possibilità di esplorare il luogo a fondo alla ricerca di oggetti e indizi e di raccoglierli per poi utilizzarli in alcuni specifici luoghi chiamati “Hot Spots” per avanzare nella trama.

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ome in tutte le avventure grafiche che si rispettino, l’inventario e gli oggetti in essi contenuti sono essenziali. Ogni volta che il giocatore raccoglie qualcosa questo verrà posto nel suo zaino pronto per essere esaminato, smontato, combinato o utilizzato. In questa “Destinazione: Isola del Tesoro”, infatti, le varie cose che vengono raccolte possono essere disassemblate per poi essere montante in maniera diversa o combinate con altre. La scelta della Kheops è stata intelligente: ogni volta che si vorrà combinare un oggetto o smontarlo apparirà una specie di formula matematica e una X alla fine a segnalare il risultato finale. Così ad esempio un rotolo di spago sommato a un pezzo di legno e a una lama darà come risultato un rozzo coltello. Ci sono molte varianti e parecchie combinazioni, ma ciò non rende il gioco frustrante, piuttosto aiuta il giocatore a capire come interagire con certi hot spot e come combinare alcune cose apparentemente inutili

 

Fonte: Gamestar

Link:Destinazione: Isola del Tesoro

 

Ciao

Max

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