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[NEWS] Seagate Technology punta su HD da 300 tera


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Buone nuove per chi ha bisogno di archiviare terabytes e terabytes di dati, senza avere lo spazio per ospitare centinaia di HD: ai laboratori della Seagate Technology infatti, le due nuove tecnologie che si stanno sperimentando fanno ben sperare per il futuro degli hard disk, destinati ad accogliere entro il 2012 ben 50 terabyte per pollice quadrato.

 

Alla Scott Valley, il CTO Mark Kryder, al quale il sito Science and technology information from Scientific American ha anche dedicato un articolo, parla di come, dopo essersi reso conto del rapidissimo sviluppo nelle tecnologie di archiviazione di massa, stia progettando con la sua squadra di ingegneri, le due nuove tecnologie che promettono un notevole balzo in avanti nel settore.

 

Esaminando un hard disk al livello nanometrico, si trovano una determinata quantità di “granuli” di materiale magnetico su cui vengono memorizzati i singoli bit. Un normale HD domestico usa circa 50 granuli per memorizzare il segnale magnetico corrispondente al bit, una piccola isola di forma irregolare che mantiene l’informazione. Ecco però il problema: se i granuli per bit vengono ridotti - che sarebbe la procedura più semplice da adottare - essi divengono instabili.

 

La soluzione starebbe dunque in una nuova tecnologia che permette di mantenerli efficaci grazie ad un previo riscaldamento con un laser, cosicché successivamente una scrittura perpendicolare su un minor numero di granuli e il conseguente raffreddamento dovrebbe mantenerli stabili. Il timeframe inoltre è molto basso, nell’ordine di circa 150 picosecondi. La capacità di memorizzazione dovrebbe così salire a circa 300 TB per un HD da 3,5 pollici. Usando anche materiali come le leghe in ferro e platino, la questione si avvicina molto ad una parte della fisica ancora largamente sconosciuta.

 

Questa tecnologia, chiamata HAMR (Heat-Assisted Magnetic Recording), non è tuttavia l’unica a determinare la grandissima capacità di memorizzazione dei supporti che si stanno studiando alla Seagate Technology: il bit-pattern è la nuova tecnologia che permetterà di creare supporti più stabili e capienti per essere scritti con la tecnologia HAMR. Le isole su cui vengono scritti i bit, per motivi di separazione, sono irregolari, e quindi poco fruttuose.

 

Organizzando chimicamente al momento della creazione lo strato molecolare, si può arrivare quindi ad usare un granulo per ciascun bit, che ovviamente dovrà essere scritto con HAMR, sfruttando così al massimo le potenzialità delle nuove leghe: “Disk sectors will become a thing of the past, replaced by self-organized magnetic arrays, lithographically patterned along a platter's circumferential tracks” scrive Rob Beschizza, autore dell’articolo da cui è tratta questa notizia.

 

Quelle suddette non sono certo le uniche due tecnologie che si stanno studiando ai laboratori della Seagate Technology: miliardi di dollari vengono investiti ogni anno in ricerche simili in tutto il mondo. La cosa su cui dobbiamo riflettere è però che le decisioni prese adesso possono raggiungerci e sorprenderci di nuovo tra decine di anni, quando saranno disponibili al largo pubblico.

 

Fonte: Programmazione.it

 

Valerio

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