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E' ormai da molti anni che le grandi imprese e gli utenti finali hanno migrato le loro esigenze di memorizzazione dei dati da un unico disco rigido al Redundant Array of Independent Disks, o tecnologia RAID. La sua egemonia è diventata sempre più importante a causa di sistemi operativi e di applicazioni sempre più consistenti con grafica e sonoro sempre più pesanti.
I sistemi RAID servono ad aumentare la velocità di accesso e la disponibilità dei dati e sono strutturati specificamente per proteggere i propri dati. Vediamo qui di seguito di riassumere le più comuni configurazioni.

RAID 1- Mirroring è una configurazione popolare per gli utenti finali. Consente la totale ridondanza dei dati con un minimo di degrado delle prestazioni. La teoria è che se uno dei dischi in mirror cade, l'altro riprende totalmente e l'utente verrà avvisato con un allarme ed, eventualmente, una e-mail.

RAID 0 - Striping Set ottimizza lo spazio del disco, ma non ha la ridondanza dei dati. Il RAID 0 scrive blocchi di dati alternati su ogni disco utilizzando uno stripe di dimensioni definite. Non solo è possibile usare tutto lo spazio dei dischi, ma anche rendere il sistema più veloce in scrittura e lettura.

RAID 5 ottimizza lo spazio e consente di usare una grande quantità di ridondanza dei dati grazie alcuni calcoli che sono realizzati allo scopo di creare un blocco di parità.
Usa uno stripe, suddiviso in blocchi. Un blocco in ogni stripe non è un blocco di dati, si tratta di un blocco di parità. Con l'utilizzo della funzione booleana XOR è possibile perdere un disco e ancora lavorare, se si perde un altro disco è perso il RAID.
Come si deduce da questo breve sunto è davvero difficile perdere l'accesso ai propri file, ma un sistema RAID può, in determinate circostanze, anche fallire.

La RD data Rescue, nei molti anni di esperienza nel recupero dati su questi sistemi, ha sintetizzato nel seguente modo i classici problemi legati al RAID data recovery:
1.Mirror danneggiato. I dati corrotti di un disco si propagano verso l'altro.
2.Mirror rotto. Si cerca di fare il boot da un unico drive, ma il sistema operativo ancora non si avvia a causa dei meta dati del mirror.
3.Errore nella ricostruzione del RAID.
4.Unità contrassegnata come hard drive in failed e l'array è in degrado. L'unità è costretta a tornare online e danneggia i dati.
5.Unità contrassegnata come hard drive in failed e l'array è in degrado. L'unità non viene sostituita e l'array continua a funzionare. La seconda unità cade e cade l'array. In questo caso siccome non è chiaro quale unità è caduta prima diventa difficile stabilire in quale unità stanno i dati.
6.Ricostruzione automatica nella quale viene avviata e viene usata un' unità sbagliata su cui ricostruire il recupero del RAID.
7.La sequenza degli hard disk è andata persa e quindi è necessario riordinarli.
Riepilogando i maggiori casi presentano:
- Sistemi operativi (per esempio: Windows NT, Windows XP, Windows 2000, Windows 2003, Microsoft Exchange Server, Sun Solaris, IBM AIX HP UX, UNIX, LINUX) che non fanno più il boot
- RAID corrotti
- Partizioni sparite
- Controller in failure
- Danni causati da virus e calore
- Disastri naturali
- Errori umani

Ma che misure adottare in situazioni di questo genere? Alcuni consigli che La RD data Rescue suggerisce per aiutare l'utente nel recupero dei propri dati sono:

1.Non eseguire chkdsk.
Il chkdsk non è uno strumento di recupero di dati, il suo unico scopo è quello di allineare il file system in modo che possa essere accessibile dal sistema operativo.
I RAID sono particolarmente sensibili a questo programma ed è utile solo per la tecnologia striping utilizzata.

2.Effettuare il controllo di tutti i connettori dell'hardware. Vibrazioni causati da ventilatori, condizionatori d'aria, unità warbling, e di altri fattori esterni che possono erodere lentamente il cavo dei connettori.

3.Assicurarsi che la sala computer sia fresca, e che tutte le ventole funzionino alla corretta velocità (RPM). Il calore svolge un ruolo importante nel processo di distruzione dei dischi rigidi, memoria, CPU, IC, ecc...e può anche degradare il cablaggio.

4.Accertarsi che la polvere sia stata rimossa poiché questa si aggiunge: alla scarsa connettività e al limitato flusso d'aria che potrebbe provocare un calore dannoso.

5.Se il RAID risulta disallineato rivolgersi immediatamente ad un'azienda che abbia una vasta esperienza nel recupero dati RAID di qualsiasi configurazione, compresi i sistemi di spanning e striping. Non bisogna fidarsi di chiunque pensi di poter tentare delle soluzioni o non sia certo al 100% di riuscire con la propria strategia il recupero. Un tentativo sbagliato e tutti i dati e i file, andranno persi.
Non inviare il proprio ARRAY AD UNA QUALSIASI AZIENDA senza testarne le capacità.

Per richiesta intervento online e/o maggiori informazioni visita il sito RDRecuperoDatiRaid.

- Jacopo P. -

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